Una specie o una comunità o una loro particolare reazione usate per valutare determinate condizioni ambientali (es. i licheni per determinare la qualità dell'aria; il macrobenthos per la qualità dell'acqua).
Stabilimenti industriali che, per la qualità o la quantità delle sostanze trattate o stoccate, sono soggetti ad una speciale normativa atta a prevenire il verificarsi di incidenti rilevanti.
Stabilimenti industriali che effettuano una o più lavorazioni indicate dal Decreto del Ministro della Sanità del 2 marzo 1987.
Frazione merceologica di un compost costituita da pietre, ghiaia e materiali terrosi.
Processo finalizzato a ridurre la mobilità dei contaminanti, ad esempio la solubilizzazione in acqua, prevenendo o limitando al minimo il loro trsferimento nell'ambiente.
Proliferazione di specie animali che possono essere veicolo di agenti patogeni per l'uomo.
Microrganismi o attivatori (enzimi, vitamine, ecc.) che eventualmente vengono aggiunti alle matrici organiche avviate al compostaggio con la finalità di incrementare e/o favorire il processo.
Normalmente l'inoculo non è necessario; qualora fosse necessario l'inoculo si realizza riciclando in testa al processo una parte di composto di sovvallo da usarsi come starter.
Modifica sfavorevole dell'ambiente in seguito all'attività umana. A seconda della porzione di ambiente interessata o della natura della modifica, si parla di inquinamento idrico, atmosferico, del suolo, acustico, termico.
Idrocarburi policiclici aromatici.
Integrated Prevention Pollution Control.
L'istituto di ricerca delle acque del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) istituito nel 1968 per effettuare la ricerca in tutti i campi collegati con la gestione e la protezione delle risorse idriche. In particolare tratta le risorse idriche e l'idrologia, la qualità dell'acqua ed il trattamento delle acque.
Gruppo di norme, emesse ufficialmente il 1° settembre 1996 dall'Organismo Internazionale di Standardizzazione, per la certificazione del Sistema di Gestione Ambientale. Questi standard costituiscono il punto di riferimento internazionale più avanzato per le imprese che vogliono dotarsi di Sistemi di Gestione Ambientale per le proprie attività produttive.
Norma internazionale sul sistema di qualità del prodotto. Si tratta di una famiglia di norme delle quali tre riguardano le condizioni contrattuali tra fornitore e acquirente (9001, 9002, 9003) e una riguarda i criteri di conduzione dell'azienda (9004)e la sua organizzazione interna per operare nell'ottica della qualità.
Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. (ex APAT).
Istituto superiore di sanità.
Concentrazione di sostanza che si rivela letale per il 50% degli organismi usati in un test di tossicità per un certo tempo di esposizione.
Analisi del ciclo di vita. E' un metodo di valutazione dei carichi ambientali correlati ad un prodotto, un processo o un'attività, consistente nell'identificazione e nella quantificazione dell'energia, dei materiali usati e dei rifiuti rilasciati nell'ambiente. La valutazione include l'intero ciclo di vita del prodotto, processo o servizio, e comprende l'estrazione e il trattamento delle materie prime, la fabbricazione, il trasporto, la distribuzione, l'uso, il riuso, il riciclo e lo smaltimento finale.
Livelli chimici di riferimento.
Quantità massima di sostanze inquinanti che la legge consente sia presente negli scarti prodotti (es. limiti di emissione in atmosfera per tutelare l'aria).
Insieme di partite di prodotto caratterizzate da omogeneità di composizione, tempi, spazi e tecniche di trattamento; esso viene indicato per mezzo delle matrici utilizzate, rapporti percentuali di miscelazione e semestre di produzione.
|